
C'è il Coronavirus: si metta in fila, anche se è da solo
Gli effetti psicologici del Coronavirus sono ancora tutti da studiare. E, proprio ora che in Italia l'allarme è minore, si manifestano in tutta la loro evidenza. Stamattina mi sono recato in un ufficio pubblico per chiedere un certificato. L'impiegato era dietro un vetro di plexiglass, indossava la mascherina e una visiera, aveva i guanti. Davanti allo sportello c'era una striscia gialla che indicava la distanza da tenere, a terra una serie di dischi rossi per indicare i luoghi dove posizionarsi in fila distanziati. Sul vetro in plexiglass un cartello enorme, che impediva anche la vista dell'impiegato, su cui era scritto a caratteri cubitali: "Indossare la mascherina, tenere le distanze, rispettare la fila". La cosa che mi ha colpito subito era che il cartello era solo lì non anche sulle altre postazioni, inoltre gli altri impiegati indossavano solo la mascherina. Ovviamente anche io "mascherato" mi sono avvicinato, mi sono fermato dietro la striscia e ho chiesto: "Scusi avrei bisogno di...". L'impiegato non ha nemmeno alzato la testa ed ha risposto perentorio: "Si metta in fila". Mi sono guardato intorno: c'ero solo io. Gli ho sorriso e gli ho fatto notare la circostanza. "E' che vuol dire, la regola è che deve stare distanziato e in fila". Il dialogo è divenuto subito surreale: "Ma distanziato da chi, e come faccio a mettermi in fila da solo. Vuole che vado a cercare un pò di amici per formare una fila?". E lui, senza scomporsi: "Lei è leggermente spostato sulla destra, se vengono altre persone dietro, la fila non può essere lineare. Deve stare giusto al centro". E io "ma se mi tengo alla distanza indicata, cosa cambia se mi sposto un pò a destra o a sinistra? Non riesco a vederla, c'è un cartellone che mi impedisce di guardarla mentre le parlo." A questo punto la risposta è stata disarmante: "Quelle posizioni sono state studiate da esperti per impedire il flusso del virus, se lei si sposta mi rovina tutto". Non ho parlato più. Ho atteso con pazienza che mi desse il certificato e sono andato via con la convinzione che gli effetti negativi di tre mesi di "reclusione" e di "ansia" li dobbiamo ancora scontare. Poveri noi.
Nel frattempo vedete qui sotto, se avete pazienza, un video di un tizio che afferma di non essere nè medico nè psicologo ma ci dice come proteggersi dal virus. Il web ne è pieno e ci sono persone che si nutrono solo di web e social.