Le elezioni si avvicinano...escono dal letargo i politici invisibili
Noi esseri umani il valore di qualcuno lo apprezziamo veramente quando non c'è più. Questa triste condizione accomuna tutti coloro che hanno perso una persona cara. Ma se, al contrario, l'assenza, in questo caso temporanea, di qualcuno non comporta assolutamente alcun cambiamento nella nostra vita individuale o sociale, vuol dire che quel qualcuno ha un valore o una funzione a dir poco irrilevante. Così, durante la fase acuta della Pandemia, un piccolo esercito di politici, politicanti, amministratori, è improvvisamente sparito perchè tappato in casa come noi. Eppure in tale periodo tragico per l'Italia, queste persone, avrebbero dovuto darsi da fare per offrire un contributo concreto alla collettività che li aveva eletti o designati e che essi avrebbero dovuto rappresentare nel momento del bisogno. Salvo rarissime eccezioni sono invece spariti. In realtà, non so voi, ma io non ne ho sentito la mancanza. Poi, non appena la curva dei contagi è iniziata a scendere, sulle caselle di posta di noi giornalisti è ricominciata la pioggia delle mail dei politici. Un proliferare di considerazioni, opinioni inutili tutte coniugate in terza persona (va fatto, si deve fare, si deve provvedere) e nella migliore delle ipotesi con verbi al futuro (farò, provvederò), mai un tempo compiuto coniugato al passato (ho fatto, ho risolto, ho provveduto). Quindi, non potendo promuovere altrettanti inutili convegni e riunioni, si sono scatenati con i video incontri sul web. Tante faccine in altrettanti quadratini e ancora una volta un fiume di parole evanescenti. Tra queste quella che più mi fa venire l'orticaria è "problematiche". Fateci caso i politici non si riuniscono più da tempo per affrontare un tema o risolvere un problema. No, si riuniscono per discutere delle "problematiche" di questo o quel territorio, di questo o quel settore della vita pubblica. Ma se un problema si affronta e si cerca di risolverlo, un tema si svolge, di fronte ad una "problematica" che si fa? Niente. Si parla e basta senza concludere nulla. In pratica, anzichè onorare le tante e belle parole che la lingua italiana offre, con l'impegno concreto a risolvere i nostri problemi, se ne sono creata una nuova, che non può essere associata ad alcun verbo con significato risolutivo. Perciò questa parola ha avuto un così grande successo nel lessico politico. Del resto usare a sproposito le parole, svilirne il significato con promesse puntualmente disattese, dovrebbe essere un altro "reato" da contestare a chi della funzione pubblica non fa un buon uso. Ma tant'è. Non ci possiamo far nulla. Se non ricordare qualche piccolo aneddoto. Non molto tempo fa un consigliere regionale usò la carta intestata della Regione Campania per inviare a tutte le redazioni un comunicato politico tra i più esilaranti che abbia mai visto. Con questo comunicato il soggetto in questione smentiva che la figlia era fidanzata con un tizio che lui disconosceva come genero. Tutti i giornali e i siti erano invitati a darne notizia "con ampio risalto". Sembra una barzelletta ma purtroppo questo comunicato non è meno ridicolo di tanti altri che con tono serioso affrontano ogni giorno le varie "problematiche". Le stesse "problematiche" che si ripresentano irrisolte ogni cinque anni, dopo una legislatura o consiliatura di sparizione del politico in questione. Ora sono tornati e fino alle prossime elezioni non ci daranno tregua coniugando tutti i verbi al futuro. Poveri noi, questo si che è un problema, altro che "problematiche".